a cura di Antonella Braglia Orlandini
Gli studi di neurofisiologia e neuroanatomia sono alla base della comprensione dell’azione terapeutica dell’osteopatia e dei meccanismi chiave di questa disciplina a partire dal concetto di disfunzione somatica sino alla relazione tra il sistema strutturale e quello viscerale.
Ma anche gli aspetti della palpazione e della percezione sono oggetto di studi che si arricchiscono sempre di nuove scoperte. Abbiamo il piacere in questo numero di presentare un interessante lavoro del Dott. Stefano Rozzi, ricercatore presso il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Parma, che ci illustra le basi neuronali dei movimenti dell’arto superiore e descrive i circuiti corticali coinvolti nella programmazione del movimento e nella codifica pragmatica dello spazio, azioni importanti per guidare i nostri comportamenti.
A seguire proponiamo un lavoro di Jorge Esteves della British School of Osteopathy che ci illustra come lo sviluppo delle competenze diagnostiche palpatorie sia associato a cambiamenti neuroanatomici e fisiologici e suggerisce come ottimizzare lo sviluppo e l’insegnamento di tali competenze grazie alla neuroplasticità cerebrale. Per ultimo parliamo di “centralità del paziente”: cosa si intende con questo termine e soprattutto questo approccio è una caratteristica unica e distintiva dell’osteopatia? Ce ne parlano un gruppo di ricercatori dell’Università di Brighton e di Londra in uno studio pubblicato sull’International Journal of Osteopathic Medecine del 2013.
BUONA LETTURA!